FAKE NEWS: LE BUFALE MONDIALI SULLA NUOVA RETE 5G
L'uomo è una creatura che si lascia facilmente coinvolgere dal branco.
Basta un branco ampio, che ripeta e riesca a coinvolgere centinaia di persone, che il pensiero collettivo può trasformare la realtà, riuscendo a crearne un'altra.
La mente umana non si è mai evoluta, ma si è solo adattata. Molte cose che si facevano nell'antichità, sono rimaste invariate, come nella credenza di qualcosa.
Basti pensare che all'epoca, le persone credevano nelle streghe, e che molti temporali, terremoti, ed eruzioni vulcaniche, erano create da incantesimi e dagli dei.
L'uomo non ha mai smesso di lasciarsi trascinare dalle parole di allarme, che vengono date da un gruppo ampio di persone, perché se viene detta da tante persone, significa che ha un fondo di verità.
Nei nostri giorni le chiamiamo "fake news" o semplicemente "bufale" costruite da ambientalisti, animalisti, o semplicemente da persone che cercano un modo, per guadagnare soldi online.
Bisogna fare una ricerca approfondita, prima di dichiarare qualcosa. Se parli di un ufo, devi avere delle prove concrete, un minimo di ricerca, se parli di un virus, devi ascoltare fonti, medici, ricerche possibilmente possibili, e veritiere. Se parli di tecnologia, è quant'altro, devi fare anche qui ricerche su studi "reali" e non da video di persone che parlano dalla propria camera su youtube.
Le bufale sul 5G
In questo periodo si è parlato molto della nuova rete 5G, che tanto nuova non è, visto che in circolazione dal 2018, tra studi, miglioramenti e quanto altro.
Si parlava che fosse causa di tumori, di malattie, di controllo mentale, addirittura che fosse la causa della nascita del Covid19.
Gunter Pauli, consigliere economista di governo, che sostiene quanto il 5G sia correlato con il Covid19. Peccato che non ha mai portato nessuna prova scientifica in merito, ed è stato smentito anche dai virologi più importanti al mondo.
Anche il sito Agi spiega quanto sia improbabile questa tesi, l'associazione di confindustria sulle telecomunicazioni ASSTEL risponde al consigliere così:
“Abbiamo letto con enorme stupore l'affermazione formulata da Gunter Pauli di un nesso tra la realizzazione delle reti 5G in Cina e il propagarsi della pandemia. Non possiamo non esprimere grande rammarico e dissenso per una tesi fantascientifica priva di alcun fondamento”,
“Tutte le tecnologie delle telecomunicazioni, incluso il 5G, sono soggette a scrupoloso scrutinio da parte della comunità scientifica internazionale a tutela della salute delle persone e in nessun caso è stato neanche in ipotesi azzardato un nesso così grave con la pandemia”.
Trovate un interessante e dettagliato articolo sul sito Query
Non bisogna togliere alberi per il 5G
Molti hanno sostenuto che molti alberi sono stati abbattuti, e molti verranno abbattuti, per l'installazione delle antenne 5G, e che gli alberi farebbero interferenza con la rete.
In verità in nessun documento scientifico, riguardo alla rete 5G, parla di abbattimenti di alberi, o che gli stessi interferiscano con la rete.
In un vecchio articolo italiano qui, si parla di un presunto abbattimento di alberi secolari a Roma, perché darebbero fastidio alle future antenne 5G.
Peccato che questi alberi non rischiavano l'abbattimento per le antenne, ma per ben altro.
L'articolo è un evidente allarme abbientalista, che non parla sul perché a livello scientifico, ma più su sfondo politico, dove la parola 5G diventa un'arma contro il governo, poco apprezzato dal giornalista.
Molti alberi, nelle strade, vengono abbattuti per una questione di logistica e sicurezza della strada. Alcuni alberi infatti, specie quelli secolari, che purtroppo si trovano affiancati nelle strade, posso causare incidenti per via delle cadute di rami molto grossi, o delle radici che possono modificare il manto stradale, causando cunette e dislivelli, che possono causare incidenti stradali mortali.
In alcune strade del Belgio, le antenne 5G, non sono state installate proprio per non rovinare il paesaggio di molte vie, che hanno una bellissima quantità di alberi. Specificando che in alcune aree, le abitazioni sono già connesse con reti molto veloci.
Trovate un articolo ben strutturato a questo link
Gli uccelli non muoiono per il 5G
Le misteriosi morti di massa di moltissimi e poveri uccelli, esistono ormai da svariati anni, non esiste nessuna prova scientifica che la causa delle attuali morti, sia causata dalla rete 5G.
Il mistero delle morie dei volatili è un qualcosa che andrebbe approfondito, perché risulta ad ogni modo, molto strano. Non solo in questo momento, ma anche per i precedenti, qualcosa porta alla morte dei volatili, ma sicuramente non è una rete di telecomunicazioni.
Tempo fa in Olanda, i passanti notarono centinaia di uccelli morti, nei pressi di un albero, dove i volatili riposavano tutti i giorni, all'interno di un parco.
Molte testate "non ufficiali" esordirono con articoli allarmanti come "morie di uccelli, dopo l'accensione di antenne 5G". Un titolo studiato ad Oc, che fece spaventare la popolazione.
Tutta via, una testata giornalistica molto importante, ha fatto le dovute ricerche, era stato impedito ai cittadini di passeggiare nei pressi dell'accaduto, per via precauzionale, scoprendo in seguito che in quella zona non esisteva nessuna antenna 5G, e non è stato concesso nessun tipo di "esperimento" a riguardo.
Si scoprì che morirono per un avvelenamento, probabilmente causato da acqua contaminata o cibo.
Il fatto che molti volatili si accascino morti al suolo, non è dovuto dalle onde radio di antenne distruttive, ma il mistero rimane comunque interessante da seguire.
Articolo approfondito dal sito THC
Il 5G risulta meno dannoso dei precedenti
La rete in questione, ha una potenza maggiore, di 10 volte, rispetto al 2G e 3, 4G, ma è capace di viaggiare con minor antenne, questo la rende meno invasiva e inquinante, rispetto alle reti precedenti.
Nonostante il panico scatenatosi intorno al 5G (si teme sarà causa di varie malattie, ad esempio tumori), al momento non ci sono dati che permettono di escludere o confermare che questa nuova tecnologia abbia effetti dannosi per la salute o meno (non ci sono risposte chiare e definitive neanche sulle tecnologie precedenti, figuriamoci sul 5G che è ancora agli albori). Per poter valutare i potenziali effetti negativi sulla salute del 5G possiamo però rifarci alle prove disponibili sugli effetti delle emissioni legate a 2G e 3G, cercando di ipotizzare cosa possa verificarsi in conseguenza di esposizioni differenti. Ma anche in questo caso, serviranno anni di studi dalla sua diffusione per avere risposte chiare. Quello che sappiamo fino ad ora, però, rassicura più che allarmare: il 5G viaggerà sì su frequenze più elevate rispetto a 2G, 3G e 4G (e questo è uno degli elementi che spaventa), ma la rete di antenne, in realtà, utilizzerà segnali dotati di potenza inferiore.
Inoltre resta fermo il fatto che, anche se a frequenze maggiori, la capacità di penetrazione di queste onde nei tessuti umani rimane sempre molto bassa e limitata agli strati superficiali della pelle, mancando anche l’energia necessaria per causare un danno al Dna.
Con una rete di questo genere, per la capillarità delle antenne del 5G, l’intensità dei segnali necessari e le frequenze utilizzate, viene da pensare a un’esposizione limitata e dagli effetti negativi paragonabili o addirittura inferiori a quelli derivanti dall’uso di tecnologie precedenti nel passato.
Fonte Altroconsumo
- Eyes Bio
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