OMS: COVID COME LA SPAGNOLA, STESSI COMPORTAMENTI. TORNERÀ PIÙ AGGRESSIVO.
Poche ora fa, l'oms ha dichiarato che il virus che causa la malattia Covid, ha gli stessi comportamenti del virus della spagnola di 102 anni fa.
Fanno notare come i comportamenti dei due patogeni, sono pressoché identici, la spagnola sembrava essere svanita in estate, così quando il mondo cominciò ad abbassare la guardia, il virus ritornò tra settembre e ottobre con una seconda ondata.
Fu proprio la seconda ondata a fare entrare il virus della spagnola nella storia, come uno dei più pericolosi al mondo. Con il contagio di ritorno ci furono circa 50 milioni di decessi, su una popolazione mondiale che all'epoca, era di 2 miliardi di persone.
Quello che preoccupa è l'identico comportamento che sta avendo il Covid in questo momento. Ormai in estate inoltrata si registrano sempre meno casi, ma rimane comunque insidiato negli angoli, con piccoli focolai, come in Italia, o in continua espansione in altri stati, come gli stati uniti.
All'epoca si abbassò la guardia, per via della leggerezza in cui la spagnola colpiva le persone, sempre meno frequentemente. Proprio in quella fase, in cui tutti pensavano di aver sconfitto il virus, esso si fece più aggressivo con l'arrivo dell'autunno.
Quella fu la vera grande corsa della spagnola, che durò circa tre anni, uccidendo migliaia di persone al giorno, quasi innarestabile.
Secondo l'oms, credere di stare sconfiggendo il virus è sbagliato, bisogna continuare ad evitare di lasciare la presa, per impedire che arrivi la seconda ondata, e che causi milioni di morti.
Generalmente i virus con il caldo, sono meno aggressivi, ecco perché a livello clinico "cioè con pochi ricoveri ospedalieri" il covid sembra essere sparito, e meno pericoloso, ma secondo gli esperti, l'agente patogeno non è mutato, è identico a prima, e con le basse temperature, potrebbe rialzare la sua aggressività.
«Adesso sparendo il Covid dai ricoveri in clinica - ha insistito Guerra - sembra che tutto sia finito, ma non è così». Rispetto alla nuova categoria dei “debolmente positivi”, ha precisato il direttore aggiunto dell'Oms, «non entro nelle classificazioni e definizioni artificiose che colleghi insigni di varie discipline possono fare. Guardo i fatti e i fatti dicono che il genoma del virus è ancora lo stesso e i fatti dicono che l'andamento di una epidemia come questa è ampiamente previsto e prevedibile. C'è una discesa che coincide con l'estate». «È vero - ha concluso Guerra - che le terapie intensive si sono svuotate, ma si sono svuotate come previsto che accadesse e non vogliamo si riempiano di nuovo in autunno. Tutte le precauzioni che stiamo prendendo hanno l'obiettivo di circoscrivere la circolazione del virus quando questa riprenderà».
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