CINEMA: ASSURDO ASSALTO A "CUTIES" DI NETFLIX, MOLTI SONO DEI QANON


Una denuncia insensata, una petizione ridicola, partita da una piccola città degli stati uniti che poi si è espansa a macchia d'olio anche in Europa. 

La petizione chiede di "cancellarsi da netflix" per il film francese "CUTIES" accusato di favoreggiamento alla pedofilia, questo caous complottista ha fatto perdere alla società Netflix ben 9 miliardi in borsa.

La regista Franco-Senegalese Maimouna Doucouré, descrive nella sua opera il contrario di ciò che viene accusata, infatti la serie Netflix "vincitrice di numerosi premi, e del Sundance Film Festival - il World Cinema Dramatic Directing Award" racconta della vita della piccola Amy, 11enne senegalese che si unisce alla scuola di danza della scuola soprannominata 'cuties', 'carine' (in lingua originale 'mignonnes'), prendendo confindenza con la sua femminilità e entrando in conflitto con una famiglia dai valori tradizionali musulmani.

Insieme ad altre piccole ragazzine, si troveranno alle prese nel diventare precocemente "emancipate" la causa sta anche nei valori sbagliati che i Social network trasmettono ai giovani di oggi, ed il film sta a sottolineare proprio questo.

Ma ciò che ha scatenato la polemica è stata principalmente la prima copertina che era stata presentata al pubblico, piccole ragazze in abiti da ballo succinti, in pose provocatorie, subito sostituita da Netflix con un'altra copertina. E per la scena del ballo, dove le ragazzine si esibiscono con gli stessi abiti provocatori, in balli hip hop, apparentemente sexy. 

Ma come alcuni difensori della serie sottolineano "Il film parla della realtà, mostrare la realtà non significa essere a favore di essa" e ancora "È da stupidi giudicare un'opera, senza neanche finirla di vedere, come è ridicolo che molte persone non riescano a capire il vero significato dell'opera"

Netflix intanto risponde, difendendosi "Cuties - si legge in un comunicato - è un racconto sociale contro la sessualizzazione dei bambini. È un film pluripremiato e una storia potente sulla pressione che le giovani ragazze subiscono sui social media e dalla società man mano che crescono - e incoraggiamo chiunque abbia a cuore questi temi così importanti a guardare il film".

Ma come sostiene anche il New York Times, una buona fetta dei complottisti pronti a scagliarsi contro Netflix, sono parte del movimento cospirazionista Qanon, che in America ha una spaventosa e pericolosa espansione, che ha coinvolto anche buona parte dell'Europa e L'Italia.

Coloro che sostengono che Trump stia combattendo una lotta contro un traffico segreto di bambini, venduti per scopi sessuali, o addirittura, venduti a persone che succhierebbero loro il sangue, per trarne giovinezza. 

Questo basta per far pensare a quanto possono essere minacciosi questi gruppi, e a quante persone possono cadere dentro a fake news ridicole e prive di fondamenta. 

Oggi è toccato ad una pellicola "innocente" che cerca di far aprire gli occhi, provando a mettere in guardia i genitori, dalla strumentalizzazione dei giovani e dai Social Network.

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