STORIA: SCIENZIATI SCOPRONO UNA NAVE VICHINGA CHE USAVANO PER SCONGIURARE LA FINE DEL MONDO

 

Un team internazionale di scienziati provenienti da Islanda, Norvegia e Stati Uniti ha scoperto una barca di pietra nella grotta di Surtshellir in Islanda, che secondo i ricercatori potrebbe essere stata usata dai vichinghi per scongiurare il Ragnarök, la fine del mondo nella mitologia norrena.

Secondo i risultati dello studio, recentemente pubblicato sul Journal of Archaeological Science, la grotta si trova nei pressi di un vulcano eruttato quasi 1.100 anni fa.

'Gli impatti di questa eruzione devono essere stati inquietanti, ponendo sfide esistenziali ai coloni islandesi appena arrivati', si legge nello studio.

Gli scienziati scrivono che dopo che la lava si è raffreddata, i vichinghi sono entrati nella grotta e hanno costruito una barca, dove hanno condotto i rituali. Ossa di pecore, capre, cavalli e maiali furono bruciate all'interno della barca per scongiurare l'apocalisse. I documenti storici mostrano che i vichinghi pensavano alla grotta come a Surtr, un gigante mitologico che avrebbe scatenato la fine dell'umanità.

'Il mondo finirà quando Surtr, un essere elementale presente alla creazione del mondo, ucciderà l'ultimo degli dei nella battaglia di Ragnarök e poi avvolgerà il mondo in fiamme', hanno scritto i ricercatori.

Un'altra teoria sul motivo per cui i vichinghi condussero sacrifici e posizionarono manufatti all'interno della barca è che cercarono di rafforzare Freyr, il dio della pace e della fertilità, che combatté contro Surtr.

I ricercatori affermano che anche dopo che l'Islanda si convertì al cristianesimo, le persone continuarono a credere in Ragnarök. Per corroborare la loro ipotesi, citano che gli ultimi oggetti posti nella barca erano una serie di pesi in scala, con uno a forma di croce cristiana. La grotta Surtshellir continua ad essere associata all'apocalisse. Secondo una tradizione, è considerato 'il luogo in cui Satana sarebbe emerso nel Giorno del Giudizio', hanno scritto gli scienziati.

Disponibile anche su: Sputnik international

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