COVID: PERDITA DI ANTICORPI PER I PRIMI VACCINATI E GREEN PASS IN SCADENZA. COSA ASPETTARCI?

 


Il virus della malattia Covid non è sconfitto, anzi, continua senza sosta a diffondersi nel mondo è mutare la sua forma.

Fortunatamente le nazioni che hanno avuto una forte campagna vaccinale, hanno registrato un notevole calo sia di ospedalizzazioni che di decessi, anche se i contagi continuano a registrarsi tra vaccinati e sopratutto tra i non vaccinati, anche se per i primi la malattia non raggiunge uno stato di pericolo.


Casi di aggravamenti anche per chi ha fatto la seconda dose

Ovviamente al momento si registrano alcuni casi di malati ospedalizzati anche tra chi ha ricevuto il vaccino, ma questo ha una ovvia spiegazione. Il fatto è che molti di questi soggetti sono coloro che hanno fatto per primi la vaccinazione, quindi i loro anticorpi risultano in diminuzione rispetto a chi ha ricevuto la seconda dose qualche mesa fa o attualmente.

Nonostante tutto i dati non sembrano preoccupanti perchè, non tutti coloro che stanno esaurendo gli anticorpi si aggravano in forma pericolosa. Secondo un recente studio del Niguarda, si è scorperto che in molti soggetti che hanno perso una sostanziosa percentuale di anticorpi, come il 70%, il loro sistema immunitario pare aver "conservato" la memoria innescata dal vaccino.

Questo significa che "nei soggetti più giovani" la memoria ha conservato le conoscenze necessarie per combattere il virus covid, anche quando gli anticorpi cesseranno di circolare nel corpo, quindi per i più giovani non sarà necessario il richiamo per la terza dose.


Ritornerà la paura delle chiusure?

In Italia il numero di vaccinati supera di gran lunga il numero dei non vaccinati, ma se per i soggetti più giovani il sistema immunitario ha memorizzato le armi necessarie per non aggravare l'infezione, nei soggetti più anziani il calo degli anti corpi potrebbe essere un accesso libero al virus che si andrebbe ad unire a quello dei non vaccinati. In questo caso milioni di persone di una certa età potrebbe ritornare a rischio, per loro è necessario il richiamo alla terza dose.

La dove i numeri dei casi tornassero sulla soglia di pericolo sarà necessario "l'obbligo vaccinale", per provare a contrastare il diffondersi del virus ed evitare nuove restrizioni e zone rosse.

C'è anche la questione dei numeri spaventosi sparsi per il mondo che, con i viaggi e il turismo o spostamenti di lavoro, potrebbero essere fonte di nuove e difficili varianti ed avere un ritorno del virus, con mutazioni superiori a quelle attuali. Questo potrebbe mettere a rischio tutto il lavoro svolto per limitare i contagi e mettere in pericolo l'efficacia del vaccino.


Green Pass in scadenza

Secondo alcuni virologi Italiani, il Green pass potrebbe sparire a fine anno o agli inizi del 2022, anche se per gli scienziati il certificato verde sarà l'ultima cosa che verrà tolta, quando la pandemia sarà completamente debellata o sotto controllo in tutto il mondo.

Ma cosa accadrà quando molti Green Pass saranno sull'orlo della scadenza, o per quelli che sono già scaduti?

Come sappiamo inizialmente il pass aveva una scadenza di 9 mesi per i vaccinati e 6 mesi per chi ha contratto il virus. Il certificato verde è stato esteso a 12 mesi, questo significa che non bisogna aggiornare il proprio pass dopo i 9 mesi, ma sarà automaticamente valido per altri 3 mesi.

Se ad esempio abbiamo raggiunto la soglia dei 9 mesi, quando entreremo in un luogo dove sarà richiesto il certificato verde, verrà letto come valido, per altri 3 mesi. Al termine dei 12 mesi, qualora l'emergenza virus non sarà debellata o qualora esisterà ancora l'obbligo del Green Pass, sarà necessario il richiamo vaccinale.

Discorso diverso per chi ha contratto il virus con un certificato di 6 mesi, per ottenere il pass di 12 mesi sarà necessaria una dose di vaccino.

Il disagio più grande resta nei viaggi all'estero, dove le regole del pass sono diverse, se da noi i pass che indicano i 9 mesi, sono accettati per altri tre mesi, all'esterò viene accettata solo la validità iniziale scritta sul green pass, ovvero la durata dei 9 mesi.

Questo perchè la regola dei 12 mesi è stata approvata in Italia e memorizzata nel sistema di riconoscimento elettronico del pass, cosa che all'estero non viene utilizzata, i controlli si limitano a guardare la validità scritta sul certificato, quindi per loro superati i 9 mesi, il pass è scaduto.


Come fronteggiare chi non vuole vaccinarsi per scelta?

L'Italia è consapevole che non potrà tamponare tutti coloro che hanno bisogno del green pass, il costo per lo stato nell'utilizzare i tamponi per scopi lavorativi ogni 72 ore è una spesa notevole, nonostante le persone spendano i loro soldi. I tamponi servono sopratutto per chi lamenta sintomi da virus covid e non si può rischiare di avere tamponi limitati in caso di un'escaletion di contagi.

Si sta pensando infatti di togliere il Green Pass a chi non vuole vaccinarsi per motivi di scelta, cosa che ovviamente non andrà a toccare chi per motivi di salute, allergie o altre varie patologie non può in alcun modo effetuare il ciclo vaccinale.

Questa idea è stata data da molti virologi e sistemi sanitari, in quanto la scienza sa benissimo che il virus non andrà via tanto facilmente e che i vaccini e il green pass dureranno ancora per alcuni anni, insieme al virus.




ALTRE FONTI:

La Repubblica

Corriere della sera



- Eyes Bio









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