TECNOLOGIA: IL PIONIERE DELLA AR, PREOCCUPATO SUL METAVERSO


Un innovatore nei primi sistemi AR ha una terribile previsione: il metaverso potrebbe cambiare il tessuto della realtà come la conosciamo.

Louis Rosenberg, un informatico e sviluppatore del primo sistema AR funzionale presso l'Air Force Research Laboratory, ha scritto un editoriale su Big Think questo fine settimana che mette in guardia il metaverso: un mondo VR e AR immersivo attualmente sviluppato da The Company Formerly Known come Facebook, potrebbe creare quella che sembra una distopia cyberpunk nella vita reale.

"Sono preoccupato per gli usi legittimi dell'AR da parte dei potenti fornitori di piattaforme che controlleranno l'infrastruttura", ha scritto Rosenberg nel saggio.


Distruggere la realtà

Tra le preoccupazioni di Rosenberg c'è il fatto che terze parti potrebbero introdurre "livelli di filtri a pagamento" che consentono a determinati utenti di vedere tag specifici su persone reali. Questi tag potrebbero fluttuare sopra la testa di ogni persona, ad esempio, e fornire informazioni su di essa.

“E usano quel livello per etichettare gli individui con parole lampeggianti in grassetto come 'alcolista' o 'immigrato' o 'ateo' o 'razzista' o anche parole meno cariche come 'democratico' o 'repubblicano'”, ha detto. "Le sovrapposizioni virtuali potrebbero essere facilmente progettate per amplificare la divisione politica, ostracizzare alcuni gruppi, persino guidare l'odio e la sfiducia".

 È anche preoccupato che il metaverso "farebbe sparire la realtà" creando un sistema in cui le persone possono semplicemente allontanarsi dai loro dispositivi per avere interazioni nel mondo reale. L'idea è che il metaverso potrebbe crescere fino a un punto in cui ha un impatto essenzialmente su ogni aspetto della nostra vita e sarebbe quasi impossibile per la maggior parte andarsene semplicemente. Ciò significa che saremmo tutti costantemente esposti a qualsiasi falsa realtà di terze parti, dal momento che ci sarebbe un overlay AR su tutto.

Neanche Rosenberg è l'unico ad essere preoccupato. Ethan Zuckerman, il direttore dell'Iniziativa per l'infrastruttura digitale presso l'Università del Massachusetts, ha anche scritto un editoriale su The Atlantic che ha recentemente deriso Faceboo... scusate, l'ambizioso progetto di Meta. Zuckerman una primissima versione del metaverso nel 1994, e credeva che il metaverso fosse pronto a fare più male che bene.

"Il metaverso promesso di Facebook riguarda il distrarci dal mondo che sta aiutando a rompere", ha detto Zuckerman.

Ovviamente le preoccupazioni da loro descritte sono da prendere con le pinze. Il metaverso non nascerà senza filtri né senza privacy, in quanto le leggi dei vari stati sono molto severe a riguardo, già a partire dai social network.

Il metaverso potrebbe aiutare moltissimo il campo lavorativo ed ampliarlo di nuovi settori, ma anche il campo artistico e dell'intrattenimento avranno nuovi spazi e realtà su cui puntare. 


- Eyes Bio 

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