GUERRA: ECCO PERCHÉ LA GUERRA IN UCRAINA È SBAGLIATA E SENZA SENSO


Quando l'Ucraina era all'interno dell'impero russo suddivisa tra la Russia nel governatorati di Kiev, Charkov, Poltava e Cernigov) con la Russia Meridionale (Ekaterinoslav, Cherson, Tauride e parte della Bessarabia) e la Russia occidentale con Volinia e Podolia.

Gli Ucraini sudditi dell'impero austriaco erano chiamati Ruteni ed erano suddivisi tra il Regno di Galizia e Lodomiria, Bucovina e Ungheria.

All'Ucrania fu promessa l'indipendenza ma quella promessa non arrivò mai. Era scritto nel trattato di Perejaslav, ma nonostante tutto l'Ucraina non ricevette mai la libertà, chiesta all'impero Russo.

L'impero russo portò avanti la sua missione nel "Russificare" l'Ucraina, cancellando la loro lingua nella stampa e tra le persone.

Così l'Ucraina divenne "Il granaio d'Europa" non ché uno dei più grandi porti di imbarco per il grano. Odessa divenne la più grande città dell'impero Russo mentre Kiev e Kharkov erano i centri dell'industria tessile.

Fra il 1917 e il 1922, in seguito alla Rivoluzione Russa, vi fu un lungo periodo di guerra civile e di anarchia con continui cambi di fazioni al potere; questo periodo fu segnato dall'esistenza di più entità statali separate: nei territori austroungarici di lingua ucraina fu proclamata la Repubblica Nazionale dell'Ucraina Occidentale, mentre nell'area appartenuta all'Impero Russo si scontrarono la Repubblica popolare ucraina con capitale Kiev e la Repubblica socialista sovietica ucraina con capitale Charkov. La Repubblica Popolare di Kiev fu riconosciuta dall'Impero Germanico, che ne impose il riconoscimento ai Bolscevichi nel trattato di Brest-Litovsk. Dal 1918 fu un centro dell'Armata Bianca. 

Ponendo termine ad un periodo di aspre lotte, la Pace di Riga assegnò la Galizia e la Volinia alla Polonia, i sovietici ottennero il resto del paese e nel 1922 l'Ucraina entrò ufficialmente a far parte dell'URSS come Repubblica socialista sovietica ucraina. Quanto ai territori di lingua rutena dell'Impero Austro-ungarico, dopo l'esperienza effimera delle repubbliche indipendenti (Repubblica di Lemko-Rusyn, Repubblica huzula), furono divisi fra Polonia, (attuali Oblast' di Leopoli, Volinia, Rovno, Ivano-Frankivs'k, e Tarnopol), Cecoslovacchia (Oblast' di Transcarpazia) e Romania (l'odierno Oblast' di Černivci). Questi territori furono assegnati all'Ucraina (e quindi all'Unione Sovietica) solo dopo la Seconda guerra mondiale.

Fra il 1929 ed il 1933 la collettivizzazione forzata della terra provocò la morte per fame di milioni di persone: si tratta dello Holodomor, ricordato come il genocidio ucraino. 

Fra il 1941 ed il 1944 l'Ucraina fu occupata dalle forze dell'Asse nell'ambito della campagna di Russia. Oltre 30.000 ucraini si arruolarono nelle Waffen-SS in funzione antibolscevica e antirussa. In questo contesto si inserì anche l'attività nazionalista ed indipendentista dell'Esercito Insurrezionale Ucraino contro l'Armata Rossa.

Nel 1954, per celebrare "i 300 anni di amicizia tra Ucraina e Russia" (fatti coincidere con la pace di Perejaslav), l'U.R.S.S. decise di annettere la Crimea all'Ucraina, togliendola alla Federazione Russa. Tutto ciò all'interno dell'Unione Sovietica, durante la presidenza di Nikita Sergeevič Chruščëv.

Nel periodo sovietico ebbe grande sviluppo industriale il bacino carbonifero del Donbass e ciò spostò l'equilibrio economico dell'Ucraina a favore delle aree più orientali e russofone. 

Il 26 aprile 1986 ebbe luogo il disastro di Černobyl', che ebbe conseguenze devastanti in termini di morti, malati, menomati, sfollati, nonché in termini di danni economici.

La dissoluzione dell'Unione Sovietica e l'indipendenza dell'Ucraina

Il 16 luglio 1990, durante la dissoluzione dell'Unione Sovietica, il nuovo Parlamento adottò la Dichiarazione di sovranità dell'Ucraina[10]. La dichiarazione stabilì i principi di autodeterminazione dell'Ucraina, la democrazia, l'economia politica e l'indipendenza, la priorità della legge ucraina sul territorio ucraino rispetto al diritto sovietico. Un mese prima, una simile dichiarazione fu adottata dal Parlamento della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa. Iniziò un periodo di confronto fra il Soviet centrale e le nuove autorità repubblicane. Dopo il fallito golpe di agosto, il 24 agosto 1991 il Parlamento ucraino adottò l'Atto d'indipendenza dell'Ucraina attraverso il quale il Parlamento dichiarò l'Ucraina uno Stato indipendente e democratico[11].

Un referendum e la prima elezione presidenziale ebbero luogo il 1º dicembre 1991. Quel giorno, più del 90% dell'elettorato espresse il proprio consenso all'Atto d'Indipendenza, e venne eletto come presidente del Parlamento Leonid Kravčuk, per servire come primo Presidente del Paese. Con un meeting a Brest, in Bielorussia l'8 dicembre, seguito dall'incontro di Alma Ata del 21 dicembre, i leader di Bielorussia, Russia e Ucraina dissolsero formalmente l'Unione Sovietica e formarono la Comunità degli Stati Indipendenti (CSI). 

Putin ora è dalla parte sbagliata della storia

Nella lunga dichiarazione scritta dal G7 si legge:

"Siamo sconvolti e condanniamo l'aggressione militare su larga scala della Federazione Russa contro l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina, diretta in parte dal suolo bielorusso. Questo attacco immotivato e completamente ingiustificato allo stato democratico dell'Ucraina è stato preceduto da affermazioni inventate e accuse infondate".

"Costituisce una grave violazione del diritto internazionale e una grave violazione della Carta delle Nazioni Unite e di tutti gli impegni assunti dalla Russia nell'Atto finale di Helsinki e nella Carta di Parigi e dei suoi impegni nel Memorandum di Budapest. Come G7 stiamo portando avanti sanzioni economiche e finanziarie severe e coordinate"

"Facciamo appello a tutti i partner e membri della comunità internazionale a condannare questo attacco con la massima fermezza, a stare spalla a spalla con l'Ucraina e ad alzare la voce contro questa palese violazione dei principi fondamentali della pace e della sicurezza internazionali".

"questa crisi è una seria minaccia per l'ordine internazionale basato sulle regole, con ramificazioni ben oltre l'Europa. Non vi è alcuna giustificazione per modificare con la forza i confini internazionalmente riconosciuti. Ciò ha cambiato radicalmente la situazione della sicurezza euro-atlantica. Il presidente Putin ha reintrodotto la guerra nel continente europeo. Si è messo dalla parte sbagliata della storia".

"Riaffermiamo il nostro impegno incrollabile per la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina entro i suoi confini e acque territoriali internazionalmente riconosciuti, nonché il diritto di qualsiasi Stato sovrano di determinare il proprio futuro e le proprie disposizioni di sicurezza. Riaffermiamo che la Crimea occupata illegalmente e le auto-dichiarate 'repubbliche popolari' sono parte integrante dell'Ucraina".


- Eyes Bio 

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