VAIOLO SCIMMIE: 120 CASI NEL MONDO, MA LA DIFFUSIONE È UN MISTERO ANCORA


Monkeypox, ovvero il vaiolo delle scimmie o virus delle scimmie. Anche se si tratta di una forma di vaiolo non è del tutto simile a quello umano.

Quello che sappiamo è che siamo davanti ad un salto di specie, un virus che prima era limitato tra gli animali ma che ora ha imparato a viaggiare da uomo a uomo, ad una notevole velocità.

120 casi, ma potrebbero essere molti di più, numeri che secondo l'OMS e virologi del mondo sono destinati a salire, a breve arriveremo a qualche migliaio di contagi nelle prossime settimane o giorni. 

Questo perché il virus ha preso piede, abbituandosi al essere umano. L'unica cosa per ora positiva è che non si registrano morti tra gli infetti. 

Il virus si chiama Orthopoxvirus, della stessa famiglia che provoca la malattia del vaiolo. Le modalità di contagio sono le goccioline, il contatto fisico, il tocco di ferite o oggetti contaminati, ma sopratutto il sesso. 

A differenza del virus Sars-2 del Covid, il Monkeypox può essere trasmesso facilmente con i rapporti sessuali, per ora si sa poco sul respiro, ma sembrerebbe essere pericoloso ad una distanza molto ravvicinata con l'infetto. 

Gira un po' di mistero sulla sua espansione nel mondo. 

Andando per gradi, questo virus scoperto negli anni 50, era presente nell'Africa Occidentale "che è il ceppo che ora si è diffuso nel resto del pianeta", ed era un virus circoscritto che difficilmente infettava gli esseri umani. 

Il contagio umano non era impossibile, ma si limitava al passaggio tra animale e uomo. 

Ora il virus ha fatto il famigerato "salto di specie" come successe con il virus della malattia Covid. Ma se con il covid avevamo ben chiara la sua origine di partenza, con questo la situazione non è ancora ben chiara. 

Gli stati che ora registrano i casi di Monkeypox sono stati endemici a questo virus, i malati o i pazienti zero non hanno mai avuto contatti o viaggi con l'Africa orientale, ne con gli altri stati e persone colpite. 

Tra i migranti "che vengono controllati al loro arrivo" non si sono mai registrati casi di Monkeypox, i pazienti zero hanno fatto viaggi in paesi endemici. 

Non è partito da un unico focolaio come successe in Cina con il Covid

Ricordiamo tutti Whuan, l'epicentro della pandemia che ha poi colpito il mondo intero dopo una lunga escalection in Cina. I piccoli contagi sparsi nel mondo provenivano da persone che hanno avuto contatti con altre persone che provenivano da un focolaio specifico in Cina, per poi scatenare focolai più grandi nel resto del pianeta. 

Qui la situazione sembra molto differente, si sono creati focolai a distanza di poche ore o giorni senza avere un punto preciso. 
Le prime persone infette non hanno avuto contatti con regioni in cui il virus era presente "il virus è sempre stato sconfinato nell'Africa Occidentale" e non era presente da nessuna altra parte. 

I casi più recenti di Monkeypox sono stati nel 2018 e 2021 in Inghilterra, senza causare nessuna espansione. 

Che sia in giro da molto, usando gli umani come incubatrice silenziosa? 

Potrebbe essere che il Monkeypox possa essere in giro tra gli esseri umani in forma silenziosa, imparando a moltiplicarsi per poi riuscire ad uscire e infettare altre persone. 

Anche sul covid esiste una storia simile di un uomo che viveva in un villaggio, si dice che il virus era dentro di lui da mesi. Ha usato il suo corpo per imparare a moltiplicarsi negli esseri umani. 

Ovviamente ora stiamo solo "ipotizzando", nessuno ancora sa la dinamica della diffusione del Monkeypox, risulta ora come virus sconosciuto, perché anche se è stato scoperto cinquanta anni fa, ora il suo salto di specie lo rende nuovo e imprevedibile. 

Intanto in Congo la versione più aggressiva si espande e miete vittime

Esistono due versioni differenti del Monkeypox, una è quella presente in Africa Occidentale, che è il ceppo che ora preoccupa il nostro pianeta. L'altro è nelle zone del Congo, che ha un tasso di mortalità preoccupante ora salito a 4,5%.

Ha colpito 87 zone in 18 province del Congo, con 58 decessi su 1287 infetti. 

Situazione sotto controllo nel mondo, ma l'OMS sta pensando di dichiarare lo stato d' emergenza mondiale.

Non è una situazione alla corsa al vaccino ora, i casi sono molti ma dislocati in vari punti del mondo. In Inghilterra i contagi salgono quasi ogni giorno, ma vengono prontamente circoscritti.

L'importante è non commettere gli stessi errori del covid. La prudenza non è mai troppa davanti ad un virus che inizia a correre. 

Bisognerebbe evitare i viaggi e spostamenti in quei punti dove il focolaio è più ampio, e monitorare con precisione l'evolversi dell'espansione. 

I primi consigli che arrivano sono di fare molta attenzione ai rapporti sessuali, specie quelli occasionali con persone differenti. 

Evitare incontri e contatti ravvicinati con persone che lamentano sintomi come febbre, dolori muscolari, mal di testa, prurito e pustole sulla pelle. 


- Eyes Bio 


Altre fonti utili. 


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