GUERRA: KOSOVO E SERBIA SUL L'ORLO DI UNO SCONTRO. NATO PRONTA A INTERVENIRE


Sembra non esserci fine alle minacce di una terza guerra mondiale, o ancora peggio una guerra nucleare.

Proprio in queste ore la tensione tra Kosovo e Serbia si fa sempre più alta, con il rischio che si possa scatenare una pericolosa battaglia tra le due. 

Proprio in queste ore il Kosovo ha chiuso due confini con la Serbia, a causa di blocchi stradali da parte di Kosovari di etnia Serba, che hanno iniziato una protesta contro nuove leggi approvate dal governo su documenti di identità e targhe automobilistiche, i documenti di persone serbe non sarebbero più riconosciuti. 

La disputa ha riacceso le tensioni tra Pristina e Belgrado, che non riconosce l'indipendenza del Kosovo.


Prime minacce dalla Serbia 

Il presidente Serbo Aleksandr Vucic, durante un discorso televisivo, ha mostrato una cartina del Kosovo ricoperta dalla bandiera Serba "Se i serbi verranno minacciati dal Kosovo, la Serbia ne uscirà vittoriosa" 

Sabato 31 Luglio 2022, sono iniziate a suonare le prime sirene e campane, dopo che durante le manifestazioni sono saltati fuori alcuni scontri a fuoco. 


La Nato sarebbe pronta ad intervenire

La Nato ha annunciato che è pronta a intervenire con la KFOR se la stabilità nel Paese diventasse "a rischio".

Secondo l'agenzia russa Tass, che cita il quotidiano Vecherne Novosti, le forze speciali del Kosovo sono state spostate da Prisitina a nord e a Metohija, dove sono in corso le proteste dei cittadini serbi.

La Russia chiede alle autorità di Pristina, cosiìcome agli Stati Uniti e all'Unione europea, che le sostengono, di porre fine alle provocazioni e rispettare i diritti dei serbi in Kosovo. Lo ha affermato la portavoce del ministro degli Esteri russo Maria Zakharova. "Chiediamo a Pristina, agli Stati Uniti e all'Ue, che la appoggiano, di cessare le provocazioni e di rispettare i diritti dei serbi in Kosovo", ha affermato Zakharova in una nota riportata da Tass.

"I leader dei kosovari sanno che i serbi non rimarranno indifferenti quando si tratta di un attacco diretto alle loro libertà, e si prepareranno a uno scenario militare", ha aggiunto Zakharova.

La portavoce del ministero degli Esteri ha anche sottolineato che un tale sviluppo degli eventi "è un'altra prova del fallimento della missione di mediazione dell'Unione europea. "Questo è anche un esempio del posto che è stato preparato per Belgrado nell'Unione Europea, offrendo di fatto alla Serbia di sopportare la mancanza di diritti dei suoi connazionali".


- Eyes Bio 


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