GUERRA: IL GRUPPO WAGNER RITIRATO A 200 CHILOMETRI DA MOSCA. "EVITIAMO SPARGIMENTI DI SANGUE"

 



La situazione in Russia ha assunto toni preoccupanti, poiché il capo delle potenti milizie Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha dichiarato ufficialmente guerra ai vertici militari di Mosca. Prigozhin ha accusato le truppe regolari di aver bombardato gli accampamenti dei suoi combattenti su ordine del ministro della Difesa, Sergei Shoigu, causando un numero enorme di morti. Questa grave accusa ha scatenato un ammutinamento interno, creando un'instabilità estrema e una guerra parallela a quella in corso in Ucraina da quasi 500 giorni.

Conosciuto come l'ex "cuoco di Putin", Prigozhin ha rivendicato di essersi impossessato del quartier generale dell'esercito russo a Rostov, un centro cruciale per l'offensiva russa in Ucraina. Ha preso il controllo di siti militari, tra cui un aeroporto, affermando che i siti militari di Rostov sono sotto il suo controllo.

Il quartier generale militare russo a Rostov sul fiume Don rappresenta una base logistica chiave per l'offensiva in corso in Ucraina. Prigozhin ha affermato di aver preso l'aeroporto sotto il suo controllo per evitare che l'aviazione d'attacco li colpisca. Ha dichiarato che continueranno ad avanzare e rovesceranno la leadership militare russa a Mosca. Il capo di Stato Maggiore russo, Valery Gerasimov, è fuggito quando ha appreso dell'avvicinamento di Prigozhin.

Le forze della Wagner hanno proseguito il loro avanzamento senza incontrare opposizione verso Mosca, arrivando nella zona di Lipetsk, a meno di 500 chilometri a sud della capitale. Tuttavia, a soli 200 chilometri dal cuore politico della Russia, Prigozhin ha dato l'ordine di ritirata per evitare lo spargimento di sangue russo da entrambe le parti.



Nelle prime ore del mattino, il presidente Putin si è rivolto alla nazione in televisione per condannare la rivolta di Prigozhin, definendola una pugnalata alle spalle. Ha assicurato che saranno adottate azioni ferme per stabilizzare la difficile situazione a Rostov sul Don. Putin ha dichiarato che tutti coloro che hanno scelto la via del tradimento saranno puniti e ritenuti responsabili. Ha rassicurato che le forze armate hanno ricevuto gli ordini necessari e ha invitato coloro che sono coinvolti nella rivolta a fermare le loro azioni criminali. Ha promesso di difendere il popolo e lo Stato russo da qualsiasi tradimento.

La comunità internazionale è profondamente scossa da ciò che sta accadendo in Russia. Il responsabile degli Affari Esteri dell'Unione Europea, Joseph Borrell, e il segretario di Stato degli Stati Uniti, Antony Blinken, hanno avuto colloqui telefonici con i leader del G7 per discutere della situazione. Anche il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha avuto contatti di alto livello con i leader di Francia, Germania e Regno Unito per fare il punto su una situazione allarmante e in continua evoluzione. La preoccupazione è palpabile mentre il mondo osserva attentamente gli sviluppi in questa crisi che potrebbe avere conseguenze significative a livello globale.



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