VIRUS: LA MALATTIA DEI CERVI "ZOMBI" SI STA DIFFONDENDO NEL MONDO, PERICOLI ANCHE PER L'UOMO
Secondo i dati del CDC, la malattia del cervo zombie si è diffusa in 26 stati americani e in alcune province canadesi, oltre che in Norvegia, Finlandia e Corea del Sud.
In Europa, la malattia è stata diagnosticata per la prima volta nel 2016 in Norvegia, segnando i primi casi di CWD nel continente. Alcuni casi sono stati segnalati anche in Finlandia e Svezia.
La diffusione della malattia è preoccupante, perché potrebbe rappresentare una minaccia per la salute pubblica e per la conservazione della fauna selvatica.
La malattia del cervo zombie si diffonde negli Usa: quali sono i rischi per l'uomo?
Negli Stati Uniti, una nuova malattia si sta propagando tra gli animali selvatici, soprattutto cervi, alci e renne. Si tratta della malattia da deperimento cronico (CWD), nota anche come malattia del cervo zombie, perché provoca nei suoi ospiti sintomi spaventosi, come sguardo assente, bava alla bocca, perdita di peso e coordinazione.
La malattia è causata da prioni, proteine mal ripiegate che infettano il cervello e il sistema nervoso degli animali, portandoli alla morte in modo inesorabile. Al momento non esistono cure o vaccini disponibili per questa patologia, che ha un periodo di incubazione di oltre un anno.
La malattia del cervo zombie è stata scoperta per la prima volta nel 1967 in una mandria di cervi in Colorado, ma negli ultimi anni si è diffusa in 26 stati americani e in alcune province canadesi, oltre che in Norvegia, Finlandia e Corea del Sud. Secondo il Centers for Disease Control and Prevention (CDC), nel 2017 sono stati consumati dall'uomo tra i 7mila e i 15mila animali infetti da CWD all'anno, con un aumento annuale del 20%.
Questo dato fa temere che la malattia possa fare il cosiddetto "salto di specie" e contagiare anche gli esseri umani, come già avvenuto in passato con altre malattie da prioni, come il morbo di Creutzfeldt-Jakob o la mucca pazza.
Finora non ci sono stati casi confermati di trasmissione della CWD all'uomo, ma alcuni studi hanno dimostrato che i prioni responsabili della malattia possono infettare e propagarsi nelle cellule umane in laboratorio. Inoltre, le malattie da prioni sono molto difficili da diagnosticare nell'uomo, perché non scatenano una risposta immunitaria e possono rimanere latenti per anni.
Per questo motivo, l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) raccomanda di evitare che gli agenti di tutte le malattie da prioni conosciute entrino nella catena alimentare umana.
Per prevenire il rischio di esposizione alla CWD, il CDC suggerisce ai cacciatori di seguire alcune precauzioni, come:
- Non cacciare o toccare animali che appaiono malati o che si comportano in modo strano.
- Testare gli animali abbattuti per la CWD prima di consumarne la carne.
- Non mangiare cervelli, midollo spinale, occhi, linfonodi o tonsille degli animali cacciati.
- Usare guanti, occhiali e mascherine quando si manipolano gli animali cacciati e disinfettare gli attrezzi usati.
- Non alimentare gli animali selvatici con cibo, sale o minerali che possano favorire il raggruppamento e la trasmissione della malattia.
La malattia del cervo zombie rappresenta una seria minaccia per la salute pubblica e per la conservazione della fauna selvatica. Per contrastarla, è necessaria una maggiore vigilanza, ricerca e collaborazione tra le autorità sanitarie, ambientali e veterinarie.
- Eyes Bio
Fonti ufficiali
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